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La Derelitta di Domenico Trentacoste |
(...) Potremmo dire che il peccato si perdona, la corruzione non può essere perdonata. Semplicemente per il fatto che alla radice di qualunque atteggiamento corrotto c'è una stanchezza della trascendenza: di fronte al Dio che non si stanca mai di perdonare, il corrotto si erge come autosufficiente nell'espressione della sua salvezza: si stanca di chiedere il perdono.
(...) Il corrotto non si accorge del suo stato di corruzione. Succede come con l'alito cattivo: difficilmente chi ha l'alito pesante se ne rende conto. Sono gli altri che se ne accorgono, e devono farglielo notare.
(...) Generalmente il Signore lo salva attraverso prove che gli arrivano da situazioni che non può evitare (malattie, perdita di ricchezza, di persone care ecc) e sono queste che spaccano l'ossatura corrotta e permettono l'accesso alla grazia. Solo allora potrà essere curato.
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