
I nostri atti si coloriscono di valore o di disvalore in proporzione della carica intenzionale della volontà. Se uno, per esempio, fa l'elemosina per farsi vedere e apprezzare dagli altri, costui è un vanitoso; se un altro dona qualche cosa al prossimo, spinto da un sentimento di solidarietà umana e sociale è, in generale, un galantuomo; ma se uno compie un atto di carità anche puramente materiale verso un indigente, ma in nome e con il cuore di Cristo, questi agisce da cristiano.
Non sono dunque tanto le cose e le azioni che valgono, in se stesse, quanto piuttosto il loro motivo ispiratore e la purezza d'intenzione. Che anzi, anche la cosa più piccola e insignificante può nascondere un prezzo infinito, allorquando sia fatta o donata con amore, con sincerità interiore, cioè con la retta intenzione.
L'autostrada della Felicità - Don Valentino Del Mazza.
nota: il criterio di Bene non è l'efficacia ma la finalità.