sabato, maggio 17, 2014

La retta intenzione

"Date in ossequio religioso ciò che sta dentro di voi" - cf. Lc 11, 41

I nostri atti si coloriscono di valore o di disvalore in proporzione della carica intenzionale della volontà. Se uno, per esempio, fa l'elemosina per farsi vedere e apprezzare dagli altri, costui è un vanitoso; se un altro dona qualche cosa al prossimo, spinto da un sentimento di solidarietà umana e sociale è, in generale, un galantuomo; ma se uno compie un atto di carità anche puramente materiale verso un indigente, ma in nome e con il cuore di Cristo, questi agisce da cristiano.

Non sono dunque tanto le cose e le azioni che valgono, in se stesse, quanto piuttosto il loro motivo ispiratore e la purezza d'intenzione. Che anzi, anche la cosa più piccola e insignificante può nascondere un prezzo infinito, allorquando sia fatta o donata con amore, con sincerità interiore, cioè con la retta intenzione.

L'autostrada della Felicità - Don Valentino Del Mazza.

nota: il criterio di Bene non è l'efficacia ma la finalità.

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